L'anticorpo monoclonale umano erenumab nella profilassi dell'EMICRANIA
L’Emicrania è un disturbo molto frequente. Ne soffre circa il 16-18% della popolazione femminile ed il 5-6% di quella maschile. E’ una malattia dal costo sproporzionatamente eccessivo in termini di impatto sulla qualità della vita, sui rapporti personali, sulle ore lavorative e sulla produttività. Rappresenta un importante problema di salute pubblica in Italia essendo il più dispendioso disordine neurologico, raggiungendo una spesa totale annua globale che raggiunge i 3.5 miliardi di euro. I costi medici diretti (farmaci, visite, ricoveri) per i soggetti affetti da Emicrania ammontano a circa 233 milioni di euro all’anno, orientativamente 830 euro a paziente.
Le risorse disponibili per la cura dei pazienti e la ricerca sono limitate e fino a qualche settimana fa non esistevano trattamenti profilattici specificatamente autorizzati per l’uso nei casi di Emicrania episodica.
Meno di un terzo dei pazienti affetti da Emicrania trae sollievo dal dolore nelle 24 ore con l’utilizzo di Tripani anche in associazione con fans, antiemetici e psicofarmaci con grave dispendio di risorse. Le terapie attualmente disponibili per la profilassi dell’Emicrania (gli antidepressivi triciclici, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, i beta bloccanti e gli antiepilettici) possono essere associati ad effetti collaterali significativi che assieme al costo, alla frequenza di somministrazione ed ai scarsi risultati ne condizionano la compliance e quindi la scarsa aderenza terapeutica.
La ricerca per la prima volta si è indirizzata sulla etiopatogenesi del sintomo andando a bloccare con un anticorpo monoclonale un recettore che, stimolato, libera una sostanza altamente attiva che produce edema e rilascio di sostanze vasoattive, il CGRP.
ERENUMAB è il capostipite di una famiglia di farmaci che come se fossero cecchini, entrano nell’organismo e agiscono specificamente sul CGRP, piccola proteina che viene liberata dalle terminazioni trigeminali che a sua volta innerva vasi meningei inducendoli a dilatarsi ed innescando così l’attacco doloroso. L’elemento fondamentale di questi trattamenti è la tollerabilità, recenti studi su migliaia di persone dimostrano che non vi è differenza tra chi assume il placebo e chi prende il farmaco. Gli effetti collaterali sono praticamente nulli. Una vera e propria rivoluzione se si pensa che dal 20 al 40% dei soggetti interrompe la cura con i vecchi farmaci a causa di eventi avversi. I più recenti studi dimostrano risultati positivi nel 65% dei pazienti che riducono almeno la metà il numero degli episodi dolorosi. Addirittura un 22% riduce del 75% gli attacchi ed 10-12% dopo un anno non ha più attacchi. Tutto ciò si ripercuote sulla qualità della vita perché l’impatto dell’emicrania sulle attività quotidiane è devastante, e sul consumo di analgesici con notevole risparmio economico.
La somministrazione del farmaco è a cadenza mensile (4 settimane). Inizialmente viene eseguita presso il nostro centro con dei campioni messi a disposizione dalla ditta poi a cadenza mensile sempre presso il Centro Clinico Fogliense verranno valutati attraverso un diario l’andamento temporale degli attacchi eventuali effetti indesiderati e sopratutto la qualità della vita ed il consumo di analgesici.
Dr. Paride Marchi
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